mercoledì 28 gennaio 2009

Marilyn Monroe

Nel 1962, la bella attrice Marilyn Monroe, muore tragicamente, e subito diventa un mito.

Warhol prende la sua immagine e la moltiplica per un'infinità di volte.

Delle immagini sono state realizzate molte copie e moltissime varianti, sono cambiati gli accostamenti cromatici, in un gioco, che con un pò di fantasia possiamo riprendere anche noi, trasforma il ritratto dell'attrice in un oggetto di consumo, dove ogniuno di noi può scegliere la propria variante preferita.

La tecnica da lui utilizzata, è quella della serigrafia, che è un procedimento di stampa a più colori che utilizza la tecnica fotografica.

L'artista si concentra sugli oggetti o persone famose, sottolineando la loro ripetitività, fino quasi lo svenimento, così, però, riesce a evedenziare il bisogno di avere dei "miti".

1 commento:

vilma torselli ha detto...

I ritratti di Marilyn sono la fredda replicazione di un'immagine familiare appartenente al patrimonio visivo di ogni americano, dal fascino vagamente feticista, rassicurante e prevedibile nella sua banale notorietà, ma, suo malgrado, in quei ritratti Warhol riesce a cogliere ciò che non vuole, un riflesso dell'anima, la nostalgia per un'interiorità nella quale la diva non sa più riconoscersi, persa nella fissità di un'immagine che replica all'infinito la vacuità di una vita di celluloide.